blatta americanaLa blatta americana (Periplaneta americana) è un insetto blattoideo , infestante tra i  più comuni nelle aree urbane.

Diversamente da quanto si potrebbe pensare, non è originario del Nord America ma è stato introdotto in tutto il mondo dall’Africa settentrionale, attraverso le navi commerciali.

 

Dove troviamo la blatta americana e di cosa si nutre

Preferiscono ambienti bui e umidi sia freschi che caldi . Si sono adattati a vivere negli edifici, sulle navi e ovunque si preparino o conservino delle derrate alimentari e nell’area urbana si spostano lungo la rete fognaria.

Dal punto di vista alimentare la blatta americana è una specie onnivora e opportunistica, preferisce sostanze dolci ed  è ghiotta di liquidi fermentati.

Tra i loro alimenti vi sono: carta, scarpe, capelli, pane, frutta, rilegature di libri, pesce, arachidi, riso, sakè, pelle animale, stoffa e insetti morti.

Caratteristiche e ciclo vitale

 

Il colore della blatta americana varia dal caramello al marrone scuro, di grossa taglia, infatti l’adulto misura 35/40 mm di lunghezza. Le ali sono sviluppate negli adulti di entrambe i sessi, perciò la blatta americana vola con buone capacità.

L’ooteca ha un colore variabile tra il rosso scuro e il marrone scuro, è lunga circa 8 mm e larga 5 e può contenere fino a 16 uova.

Il ciclo vitale può durare da 8 mesi a 3 anni e le ninfe mutano da 7 a 13 volte.

 

 

 

La blatta americana vettore di malattie

La blatta americana è vettore meccanico di batteri e altri microorganismi . Oltre a veicolare microbi col corpo, con le zampette spinose e con le lunghe antenne, li dissemina nell’ambiente attraverso le deiezioni e rigurgiti.

È portatore di enterobatteri e salmonelle. Il loro materiale fecale, così come i peli e la cuticola, sono fonti di allergie e malattie asmatiche per molte persone. Inoltre il loro odore è molto sgradevole.

 

Curiosità

In alcune culture come quella cinese, thailandese e messicana, le blatte rientrano a far parte della normale alimentazione. Naturalmente, gli insetti destinati all’alimentazione umana non vengono catturati in natura a causa della potenziale trasmissione di agenti patogeni, ma vengono allevati.

 

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