Il titolo “topo gigante” potrebbe sembrare esagerato, ma tra le diverse specie di topi e ratti ne esiste una davvero enorme ed è il ratto gigante del Gambia, detto anche africano.

Ci sono tre specie di topo e ratto, alle nostre latitudini, dannose a causa della loro capacità di adattarsi all’ambiente umano. Questi sono il ratto grigio (Rattus norvegicus), il ratto nero (Rattus rattus) e il topolino (Mus musculus).

Il “nostro” topo gigante è il ratto norvegese, un vero concentrato di intelligenza e adattabilità, ma anche potente veicolo di infezioni e malattie.

Si è introdotto in Europa prima della rivoluzione industriale, soppiantando la specie preesistente, il Rattus rattus.

Il norvegese è il più diffuso e spesso visita le nostre cantine, i depositi e le aziende di trasformazione alimentare, sempre alla ricerca di cibo e acqua.

Il Rattus norvegicus è il tipico topo di fogna che, grazie alla sua resistenza e adattabilità, ha colonizzato le fogne di tutto il pianeta.

Creando il proprio nido nei sistemi fognari, risulta essere, tra i topi giganti, la specie più pericolosa e infestante, causando molte malattie e vittime per la sua aggressività in condizioni di pericolo.

Topo gigante, descrizione.

Il topo gigante si distingue dal Rattus rattus (ratto nero, ratto dei tetti) per le dimensioni più grosse del corpo, dal muso meno appuntito, dalle orecchie più piccole e dalla coda più corta del corpo.

Può misurare fino 40 cm, di cui poco meno della metà spettano alla coda, per un peso medio di 350 g: alcuni esemplari di eccezionale grandezza raggiungono il chilogrammo di peso.

I maschi sono solitamente più grossi e robusti rispetto alle femmina.

Ha un pelo apparentemente ispido e ruvido, colore che va dal marroncino grigiastro, alle volte grigio scuro con il ventre più chiaro, possono essere presenti macchie o strisce bianche nella colorazione.

L’olfatto è molto aguzzato, sicuramente è il senso più sviluppato nel Ratto grigio, usato anche per riconoscere i sentieri sicuri che portano al cibo e al nido, attraverso il riconoscimento dei ferormoni presenti nelle loro feci e urine.

Le feci del topo gigante sono grandi e senza punte.

Le urine come le feci servono anche per marcare il territorio e i cammini soliti, e defeca tra le 30 e 180 volte al giorno.

 

Comportamento sociale del topo gigante

E’ attivo soprattutto nelle ore notturne ed hanno accesso al cibo i maschi e le femmine dominanti e gravide.

La gerarchia si stabilisce attraverso combattimenti tra maschi e vincono quelli con corporatura maggiore.

Con il passare del tempo la supremazia appare più legata all’età, e quelli più giovani alle volte cedono senza neanche combattere.

Gli individui maschi del topo gigante, percorrono un territorio più vasto alla ricerca di cibo, mentre nelle zone urbane le distanze si fanno minori.

E’ un attivo scavatore, realizza gallerie sotterranee estese e con più uscite di fuga, colloca il nido all’interno di queste e sicuramente nell’unico posto dove non è possibile scavare da sopra.

E’ tra l’altro un ottimo saltatore capace di compiere salti in alto di un metro o più.

Pur non essendo capace di scalare pareti lisce o poco ruvide, è tuttavia in grado di risalire tubazioni.

Il topo gigante è inoltre un ottimo nuotatore, sembra documentato infatti che sia capace di nuotare per parecchie ore anche in mare aperto.

Anche loro come i ratti neri dei tetti comunicano tra loro attraverso una notevole varietà di suoni e ultrasuoni e posture comportamentali.

 

Curiosità

Il topo gigante ha bisogno di consumare i suoi incisivi appuntiti, che se non usati a sufficienza possono crescere fino a perforargli il cervello.

I movimenti di topi e ratti, sono caratterizzati da precisi ritmi nell’ambito delle 24 ore.

L’attività è minima durante le ore di luce e inizia maggiormente al tramonto.

In linea di massima i veri picchi di attività si verificano dalle 18 alle 22 e dalle 4 alle 6 di mattina.

 

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